DIAL - Didattica inclusiva per un apprendimento linguistico
istituto scolastico secondario di primo grado SER LAPO MAZZEI
istituto scolastico secondario di primo grado Secondaria di primo grado Lippi
Azioni Attive
Partners
Stakeholders
L’azione, co-progettata tra Save the Children, Cooperativa Pane e Rose, Ufficio Immigrazione del Comune di Prato e gli I.C. Marco Polo e Filippino Lippi di Prato, si basa su un approccio partecipativo che coinvolge docenti e alunni, utilizzando metodologie didattiche inclusive. L’obiettivo è migliorare la padronanza della lingua dello studio tra gli studenti con cittadinanza non italiana, in particolare quelli di origine cinese, attraverso un intervento strutturato e collaborativo.
La filosofia dell’intervento è centrata sull’inclusione e la cooperazione, mirata a garantire che tutti gli studenti, indipendentemente dal loro background linguistico, possano sviluppare le competenze necessarie per il successo scolastico. Si riconosce che la lingua dello studio è essenziale per la comprensione delle discipline scolastiche e che deve essere distinta dalla lingua della comunicazione quotidiana.
Questo perché, all’interno del repertorio linguistico di ciascun individuo, sia che si tratti di L1 o di L2, la lingua italiana assume due ruoli: quello di lingua della comunicazione interpersonale, vale a dire quella impiegata all’interno di un contesto relazionale caratterizzato da scambi comunicativi, e quello di lingua veicolare, cioè attraverso la quale si veicolano e si apprendono non solo i contenuti disciplinari, ma anche i linguaggi delle varie materie scolastiche.
La lingua della comunicazione di base e la lingua dello studio sono pertanto caratterizzate da un insieme di differenti varietà linguistiche, di tecniche, di strategie e di abilità, sia linguistiche che cognitive, specifiche che gli/le studenti con background migratorio sviluppano e acquisiscono negli scambi comunicativi infra ed extra scolastici.
Gli/le studenti di italiano L2, all’interno del contesto scolastico, affiancano quindi l’acquisizione spontanea, in ambito italofono, ad attività di apprendimento strutturato a scuola. Questo perché la scuola richiede a tutti i suoi allievi, sia parlanti italiano L1 che L2, la compresenza di tutta questa molteplicità di conoscenze, abilità e competenze, molto spesso forzando i naturali tempi di sviluppo di competenze, linguistiche e cognitive raffinate, come quelle afferenti alla lingua dello studio.
L’azione mira, perciò a promuovere modalità di intervento specifiche per supportare le/gli studenti parlanti italiano L2 nel delicato percorso per il possedimento di tali competenze e abilità.
L’intervento promuove la facilitazione linguistica e degli apprendimenti nell’intera classe attraverso una didattica attiva e inclusiva, caratterizzata da una combinazione di tecniche, specifiche di questa strategia glottodidattica, che, affiancata al Cooperative Learning, ha come obiettivo quello di far fronte a queste difficoltà della classe eterogenea e, parallelamente, valorizzare la ricchezza della pluralità.
Le unità di apprendimento (UdA) sono create su livelli linguistici diversi per adattare il materiale al livello di competenza degli/delle studenti. La facilitatrice linguistica predispone materiale stratificato e lo condivide con tutti i/le docenti degli istituti coinvolti tramite una repository documentale gestita dal Comune. Le metodologie includono:
- Didattica inclusiva: utilizzo di immagini, lessico semplificato e testi semplificati per facilitare la comprensione.
- Apprendimento cooperativo: lavoro a gruppi, peer education e attività su più livelli per promuovere il supporto reciproco tra studenti con diversi livelli di competenza linguistica.
- Incontri di co-programmazione: sessioni regolari con i docenti per pianificare e adattare l’intervento alle esigenze specifiche delle classi e delle discipline. All’interno di questo momento di condivisione, il team programmerà l’intervento in merito a scelta della/delle materie, argomenti e materiale specifico da utilizzare nella classe.
Questa scelta è considerata la migliore rispetto ad altre alternative perché combina la personalizzazione dell’apprendimento con la collaborazione tra studenti e docenti, creando un ambiente di apprendimento inclusivo e supportivo. L'approccio partecipativo assicura che tutte le voci siano ascoltate e che le necessità specifiche degli studenti siano affrontate in modo adeguato. Inoltre, l'uso di materiali stratificati permette di adattare l'insegnamento ai diversi livelli di competenza linguistica, garantendo che ogni studente riceva il supporto necessario per progredire.
La facilitatrice nella classe lavora con tutti gli alunni e le alunne, in stretta collaborazione con il docente di materia applicando i principi sopradescritti e co-gestendo l’attività didattica.
Il target al quale si rivolgono le azioni progettuali è quello degli /delle studenti, di livello A2, A2/B1 e B1, della classi terza della scuola secondaria di primo grado che necessitano di un supporto linguistico adeguato per superare un momento cruciale del percorso formativo e scolastico. In questo contesto, infatti, non sempre le /gli studenti arrivano ad aver acquisito le competenze e le abilità linguistiche indispensabili ad affrontare il secondo ciclo di istruzione.
Garantire la riuscita scolastica ed un adeguato successo formativo si configura così come un’azione di giustizia sociale, volta a perfezionare e personalizzare un’offerta formativa che rafforzi le competenze linguistiche degli /delle studenti, migliori la loro comprensione dei contenuti disciplinari, per ottenere migliori risultati scolastici e contrastare, altresì, l’abbandono scolastico.
Il progetto non solo mira a migliorare la preparazione e il rendimento scolastico degli/delle studenti direttamente coinvolti, ma anche a creare un impatto positivo e duraturo su tutti gli/le studenti, i docenti e le istituzioni scolastiche coinvolte, promuovendo un ambiente educativo più inclusivo e efficace. Attraverso l’impiego della metodologia didattica del cooperative learning, infatti, le attività proposte a classe intera incoraggiano la collaborazione e la cooperazione tra i singoli membri che si trovano ad affrontare un compito di pari difficoltà per tutte/i mediante l’organizzare il lavoro in gruppi cooperativi.